Spazio
Spazio spazio, io voglio, tanto spazio
per dolcissima muovermi ferita:
voglio spazio per cantare crescere
errare e saltare il fosso
della divina sapienza.
Spazio datemi spazio
ch’io lanci un urlo inumano,
quell’urlo di silenzio negli anni
che ho toccato con mano.
(Da “Vuoto d’amore” – Giulio Einaudi Editore , Torino, 1991)
Pensiero, io non ho più parole
Pensiero, io non ho più parole.
Ma cosa sei tu in sostanza?
qualcosa che lacrima a volte,
e a volte dà luce. ..
Pensiero, dove hai le radici?
Nella mia anima folle
o nel mio grembo distrutto?
Sei cosi ardito vorace,
consumi ogni distanza;
dimmi che io mi ritorca
come ha già fatto Orfeo
guardando la sua Euridice,
e cosi possa perderti
nell’antro della follia.
falso che io voglia spazio, sarebbe bello se lo desiderassi ora come quando ho letto per la prima volta queste meravigliose parole. ero, avevo, desideravo.
vero è che ho perso le parole e il pensiero si slega dalle radici strappate e resta.
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