La bellezza del passato

Brocca in rame salvata ieri.

Questa piccola brocca, di cui amo le piccole imperfezioni, troneggia in cucina. Avrà cura della mia acqua da bere e io di lei.

Sale e aceto sono bastate a farla tornare a sorridere . Ne sono deliziata. E questa emozione mi suggerisce che la mia mente sta finalmente cambiando. Recupero del passato.

Sguardi_16

Il vento porta le onde ad infrangersi sulle sensazioni segrete di una vecchia ragazza . L’odore del Tirreno non è paragonabile all’Adriatico ma è un dettaglio. La meravigliosa sensazione del calore del sole del tramonto sulla pelle rinfrescata dall’ultimo bagno del giorno è la stessa ovunque. Tra la promessa di una doccia rigenerante e il desiderio di restare in spiaggia fino a notte fonda si resta in bilico piacevolmente.

Quante volte è successo? Quante volte vorrei che succedesse ancora?

Sguardo interiore .

Era maggio 2018

Ho bisogno di riempire di verde i miei occhi.

Scelgo questa foto per saturare la mia vista e tornare con la memoria a quel momento esatto in cui il mio presente era dilatato intorno alla mia intera esistenza e mi abbracciava dolcemente . Senza passato e senza futuro eppure con tutte le conseguenze di entrambi compenetrate nel mio respiro. Quanto vorrei saper scrivere poesie per esprimere tutto questo!

Intanto sto qui e lì fino a quando non sentirò più i confini delle mie percezioni.

Nostalgia

Fotogramma di un video visto online, scaricato da me in uno screenshot e modificato . Ergo non è uno scatto mio, questa volta.

Nostalgia marina

Sentire la salsedine sulla pelle abbronzata.

Avere le lacrime salate quanto il mare.

Fare il morto a galla mentre piove.

E tenere la bocca aperta per sentire la dolcezza della pioggia.

Cercare le barche sul filo dell’orizzonte.

Osservare quanto tempo ci mettono ad attraversare il mio campo visivo.

Stupirsi della presenza delle libellule.

Restare immobile per ore per condividere con i granchi uno scoglio e l’alba.

Tenere tra le dita le alghe .

Lasciarsi accarezzare dal vento.

C’era una volta una me

C’era una volta una me che ancora c’è. Mi viene voglia di chiamarla e, voltata, le direi “grazie”. Potrei tuffarmi e raggiungerla. Potrei urlarle “vieni a prendermi”. Potrei chiudere gli occhi e cercarla dentro e sussurrarle “sei bellissima”.

Intanto rivivo, con una memoria ritrovata, la piacevolezza del silenzio interrotto dalla leggera voce della canoa che scivola sull’acqua. Quelle acque sono scure e pericolose ma io mi sento al sicuro.

Siamo fatti di acqua ed energia (e organi accessori a dirla tutta).