Il primo maggio è il giorno in cui celebro il ricordo dei miei antenati. È il compleanno di uno dei nonni ma li festeggio tutti. Vado in una chiesa a connettermi con loro. Per quello che ho vissuto di loro l’arte sacra è il modo più diretto per ritrovarli. Oggi in un convento dove ha soggiornato San Francesco d’Assisi.
Tra i souvenir ho trovato questa cartolina di Massime Cristiane.
Tavoletta del XVIII
Resto ancora nel passato per stasera. Non voglio lasciarli.
Passano almeno 10 anni prima di usare i materiali che ho in casa. Sono fatta così. Della tela pronta per essere dipinta mi è stata regalata credo 15 anni fa da una amica artista, una di quelle vere, di quelle con talento, Tonia Copertino. È rimasta arrotolata sotto i miei occhi in tutti questi anni. Da quando lei è morta più di un anno fa ho pensato costantemente ad utilizzarla. Un amico mi ha costruito il telaio e finalmente ho dato una definizione alla speranza di Tonia che io ne facessi buon uso. Ed ecco qui acrilico, smalto, tempera e persino spessori di schiuma tra il telaio e la tela.
Non l’ho ancora osservato per bene. Lo farò con calma. Ma eccolo qui. Cara Tonia scusa se ci ho messo tanto a dirti grazie. Di tutto. Grazie.
Fermarsi al limitare del bosco in un momento in cui le folate di vento sono ritmiche quanto le onde del mare ha un sapore di eternità, di vissuti compenetrati.
Una carezza , un abbraccio e poi il silenzio.
E il sole che arriva al cuore di ogni emozione.
Il mare è ovunque quando è parte della tua essenza.
L’impasto per le crescentine si distende sotto la mia mano dolorante. Dirigo la mia attenzione verso i ricordi per distrarmi e vedo le mani di mia nonna che impastano sapientemente con gesti sicuri. Le sue mani era sempre calde e la massa si arrendeva facilmente a quella piacevolezza. L’ho osservata con amore molte volte mentre impastava e ora la ritrovo in ogni mio gesto.
La stasi è pervasiva e i luoghi in cui il tempo si è fermato diventano un monito. Ecco cosa resterà di te se non ricomincerai a vivere. Adesso ripara, spolvera, riordina e progetta il tuo domani.
I miei ricordi si sovrappongono uno all’altro. Sono blu e a tratti un po’ sbiaditi. Le nostre sensibilità troppo prudenti e quella connessione metafisica mai approfondita hanno creato uno spazio inviolabile dentro di me. Nulla è pari a quell’emozione. Ovunque io sia, il sentir pronunciare questa data apre d’incanto la mia stanza segreta. Sono lì adesso e queste sono le pareti che ho pensato per te. Auguri Ghiu!