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10 ottobre

Medito sull’amore oggi. È inevitabile. È sublime.
Astratto fatto ieri

Passano almeno 10 anni prima di usare i materiali che ho in casa. Sono fatta così. Della tela pronta per essere dipinta mi è stata regalata credo 15 anni fa da una amica artista, una di quelle vere, di quelle con talento, Tonia Copertino. È rimasta arrotolata sotto i miei occhi in tutti questi anni. Da quando lei è morta più di un anno fa ho pensato costantemente ad utilizzarla. Un amico mi ha costruito il telaio e finalmente ho dato una definizione alla speranza di Tonia che io ne facessi buon uso. Ed ecco qui acrilico, smalto, tempera e persino spessori di schiuma tra il telaio e la tela.
Non l’ho ancora osservato per bene. Lo farò con calma. Ma eccolo qui. Cara Tonia scusa se ci ho messo tanto a dirti grazie. Di tutto. Grazie.
Il vento
Fermarsi al limitare del bosco in un momento in cui le folate di vento sono ritmiche quanto le onde del mare ha un sapore di eternità, di vissuti compenetrati.

Una carezza , un abbraccio e poi il silenzio.

E il sole che arriva al cuore di ogni emozione.
Il mare è ovunque quando è parte della tua essenza.
A ridosso della ferrovia

A ridosso della ferrovia c’è un parco. Oggi è silenzioso, cerco l’eco delle voci lontane… nel tempo.
Cerco segni di storie vissute.



E più avanti un campo di bocce amorevolmente protetto dal telo blu e dalla sedia rossa.

Vite sociali sospese immerse in un insopportabile silenzio.
La massa si distende
L’impasto per le crescentine si distende sotto la mia mano dolorante. Dirigo la mia attenzione verso i ricordi per distrarmi e vedo le mani di mia nonna che impastano sapientemente con gesti sicuri. Le sue mani era sempre calde e la massa si arrendeva facilmente a quella piacevolezza. L’ho osservata con amore molte volte mentre impastava e ora la ritrovo in ogni mio gesto.

Guarirò prima di lievitare anche io. Promesso.
Non è abbandono, è stasi.







La stasi è pervasiva e i luoghi in cui il tempo si è fermato diventano un monito. Ecco cosa resterà di te se non ricomincerai a vivere. Adesso ripara, spolvera, riordina e progetta il tuo domani.
10 ottobre

Buon compleanno.
I miei ricordi si sovrappongono uno all’altro. Sono blu e a tratti un po’ sbiaditi. Le nostre sensibilità troppo prudenti e quella connessione metafisica mai approfondita hanno creato uno spazio inviolabile dentro di me. Nulla è pari a quell’emozione. Ovunque io sia, il sentir pronunciare questa data apre d’incanto la mia stanza segreta. Sono lì adesso e queste sono le pareti che ho pensato per te. Auguri Ghiu!
Amore no

Amore no,
non posso restare
a guardare te
che disperdi la mia linfa vitale.
Non ho radici.
Lo sapevi?
Amore no,
non sarà facile abbandonare
l’illusione d’amore.
Io scelgo la verità.
Amore no,
no, no, no.
È nato nu criature
La bellezza di oggi sta nella notizia di un parto andato bene. Mamma e bimbo stanno bene. Lei è stanca ma felice. Lui si chiama Michele. Inutile dirlo, è bellissimo.
Quando lei era piccola chiese a sua madre “mamma, dimmi la verità, io stavo nella pancia di lalla quando sono nata!” Un dubbio che le nasceva dal forte amore che io provavo per lei e che lei sentiva bene. Ho trascorso ore bellissime in sua compagnia. Intelligente e ironica. In un certo senso mi sento nonna, per la seconda volta (Michele ha una sorellina). Mi sento nonna e non lo sono e non li vivo, non insegno loro nulla. Siamo lontani.
Sono felice e sono triste. È un momento di sottile sublimità. Gioiosa e nostalgica, con gli occhi umidi e il sorriso sulle labbra.
Sono due bambini fortunati perché lei e speciale e mi illudo che nella dolcezza con cui insegna loro a crescere ci sia un po’ dell’amore che io ho donato a lei.
E allora si festeggia con un bel gelato e un film romantico per lasciar scendere le lacrime consolandosi un po’. Domani è un altro giorno.