
In limine esita
Fugge
Dalla ventura
La mia presenza.
In limine esita
Fugge
Dalla ventura
La mia presenza.
Faccio dei selfie. Non mi pubblicherò ovviamente. Prendo consapevolezza della mia immagine.
Adeguo l’età anagrafica alla percezione visiva e il mondo cambia.
Cambia si.
Mi metto ad osservare. Ciao. Io vado.
Ho occhi pieni di pianto
Non per tristezza e nemmeno per gioia
È un sentire
È un percepire
così profondo
E così distaccato
Così sereno
Che non so descriverlo.
Vorrei che non finisse mai, questo stato di coscienza.
Indefinibile e perfetto.
Mi muovo dolcemente verso l’ora in cui ogni parte di me potrà abbandonarsi con fiducia al sentimento d’amore gioioso e profondo. L’ora irrevocabile.
E dopo nulla sarà lo stesso. Entrerò in un territorio inesplorato della mia esistenza. Mi muovo verso il senso più elevato della vita.
Il concetto di entanglement è basato sull’assunzione che gli stati quantistici di due particelle microscopiche A e B (ma anche, in una certa misura, dei sistemi macroscopici) inizialmente interagenti possano risultare legati (appunto “intrecciati”) tra loro in modo tale che, anche quando le due particelle vengono poste a grande distanza l’una dall’altra, la modifica che dovesse occorrere allo stato quantistico della particella A istantaneamente avrebbe un effetto misurabile sullo stato quantistico della particella B, determinando in tal modo il fenomeno della cosiddetta “azione fantasma a distanza” (spooky action at distance).
Definizione tratta dal web.
Ogni interazione ha il potenziale in sé di stabilire un entanglement. Ne sono totalmente affascinata e credo fortemente sia così.
L’amore interpretato in questo modo diventa comprensibile. E mi fa sperare. L’amore resta magico. Non puoi decidere chi e se e quando amare. Puoi solo entrare in relazione e se la connessione si stabilisce lo sentirai in uno spazio tempo privo di pretesa fusionale. Essere due esseri separati e interconnessi.
Wish me luck
Ricamo su organza.
C’era una volta una me che ancora c’è. Mi viene voglia di chiamarla e, voltata, le direi “grazie”. Potrei tuffarmi e raggiungerla. Potrei urlarle “vieni a prendermi”. Potrei chiudere gli occhi e cercarla dentro e sussurrarle “sei bellissima”.
Intanto rivivo, con una memoria ritrovata, la piacevolezza del silenzio interrotto dalla leggera voce della canoa che scivola sull’acqua. Quelle acque sono scure e pericolose ma io mi sento al sicuro.
Siamo fatti di acqua ed energia (e organi accessori a dirla tutta).
Nientità
Abbiamo un privilegio rispetto agli altri animali, sappiamo comunicare attraverso un linguaggio verbale complesso. Alcuni sono consapevoli di fare delle scelte tra i lemmi, alcuni non sanno nemmeno di farlo o di poterlo fare. Scegliere.
Nientità è una delle mie parole preferite. Ho bisogno di scriverla, di vederla, di sentirla.
Questa volta è sulla porta del mio studiolo e dietro quella porta ci sono libri, il tutto.
Ecco, la mia essenza ruota intorno a questo.
“E tu, che lemma scegli ? “
Questo è “Io”. La mia essenza, il mio cuore, il mio groviglio sferico
di nodi stretti protetti da una rete di emozioni avviluppate su sé stesse.
È un nido, un utero, un autoritratto, un’urgenza.
video del nido di pochi secondi
L.
Sono ai confini del tempo convenzionale del fare, ai margini della consapevolezza .
Li, dove si può conoscere osservando a lungo o facendo domande, mi trovi.
Ente presente e assente .
Anche per te.
L.