Valerio

Ho ricevuto un regalo da uno gnappetto di pochi anni e dalla sensibilità spiccata.

Me lo ha donato con uno slancio meraviglioso che non so descrivervi e dopo si è nascosto come sopraffatto dalla sua stessa energia.

E poi cosa mi ha regalato? Una borsa furoshiki che io adoro. Il regalo perfetto.

Mi addolcisce le giornate da domenica scorsa.

Eccola

https://www.koneko.it/ realizza questi gioielli .

La spontaneità dei bambini mi scalda il cuore.

La bellezza è in loro.

Occhi

Ho occhi pieni di pianto

Non per tristezza e nemmeno per gioia

È un sentire

È un percepire

così profondo

E così distaccato

Così sereno

Che non so descriverlo.

Vorrei che non finisse mai, questo stato di coscienza.

Indefinibile e perfetto.

Satura

La mia mente è satura di immagini di tessiture, di fili di cotone, di lana, di emozioni.

Le linee si rincorrono, si allontanano e si intrecciano. Sono storie che si dipanano dal gomitolo delle possibilità per trovare un senso sulla tela.

Voglio scrivere queste storie senza più pudore, senza paura del giudizio. Voglio tessere le emozioni e i sentimenti che coltivo, voglio dare voce alle parole che mi appartengono e che proteggo dalla ferocia del mondo. È un manifesto senza un progetto definito. È un desiderio, è un bisogno, è una gioia.

Vincerò ogni paura. Ce la farò.

Mentre la luna sta a guardare

Essere riconosciuti e apprezzati per la propria essenza dà una spinta propulsiva alla propria esistenza.

Ser reconocido y apreciado por su esencia da un impulso propulsor a la propia existencia.


La bellezza sta nella condivisione di parole in lingue diverse tra assonanze e divergenze.
La bellezza sta nelle sfumature di senso, nelle intenzioni sottili e soprattutto nella condivisione.

La belleza radica en compartir palabras en diferentes idiomas entre asonancias y divergencias. La belleza radica en matices de significado, en intenciones sutiles y, sobre todo, en compartir.

Una reciprocità di espressioni come “anche tu!? Que Bueno !”
Uno scambio di “Grazie a te” che aiutano a dormire meglio e a svegliarsi ancora meglio.


Tradotto con Google… Non garantisco la bontà della traduzione.

L. A . Ovvero Lalla ovvero me

L

È la lettera del librarsi e liberarsi, della lucidità davanti al dolore.

È il liquido allontanarsi del linguaggio verso la lingua dei folli che ci slega.

È la lettera letta lentamente dall’inizio alla fine.

A

È la lettera dello stupore, la vocale che fa schiudere le labbra.

Quella del respiro e del sollievo.

Così araldica. Una torre sbarrata, un triangolo dalla base vuota.

Di Antonella Anedda da Il catalogo della gioia. Ed. Donzelli Poesia


Sono Lalla e dunque mi libro e respiro il lucido sollievo dal dolore, slegata e stupita. Lentamente svuotata. Libera.