
Ho Magritte impresso nella memoria, il suo sguardo ha influenzato la mia percezione di qualche giorno fa. Mi piace modificare le immagini, ora lo so per certo. Modifico dunque sono.
Ho Magritte impresso nella memoria, il suo sguardo ha influenzato la mia percezione di qualche giorno fa. Mi piace modificare le immagini, ora lo so per certo. Modifico dunque sono.
Avrei potuto scattare una foto panoramica del paesaggio che mi ha vista meditare al caldo di un bel sole invernale, ho preferito non prendere la distanza da quel momento nemmeno per il tempo di un click.
Capita di imbattersi in una foto per caso e di desiderare di guardarla a lungo. Non so esattamente perché mi abbia colpito tanto. Forse perché amo il vento tra i capelli o perché ho molti ricordi legati alle motociclette. Forse mi sono immedesimata in questa tensione che si percepisce bene nella postura di quest’uomo. Tende verso la vittoria e sembra molto concentrato. I sanpietrini raccontano che si tratta di una gara svolta a Roma o dintorni. Non smetto di guardarla. Chissà chi lo stava aspettando all’arrivo. Chissà quanta emozione ha provato. Era lungo o breve il percorso? Quanta strada hanno fatto insieme? Quanta aria hanno tagliato insieme?
Chi è questo giovane?
Resto con le mie domande che non avranno risposte, chiudo gli occhi e sento il vento sulla pelle, il rumore del motore e il sole che mi invita a seguirlo. Canto, canto sempre e solo mentre vado in moto. E sono felice. Ecco il potere delle immagini.
Ha gli occhi fissi sul piccolo schermo del cellulare. Con il pollice scorre velocemente chissà quali post. Lo sguardo assorto e per nulla comunicativo. Che tempo è il suo? Dov’è veramente?
Improvvisazione .
È bene o male?
Ultimamente male. Il mio sarcasmo disturba.
Ho bisogno di approfondire questo termine.
Lo sono?
Se si, quanto lo sono?
sarcasmo m. [dal lat. tardo sarcasmus, gr. sarkasmós, der. di sarkázō “lacerare le carni” (da sárks sarkós “carne”)]. – 1. [amarezza ironica, pungente, spec. ispirata da animosità: rispondere con sarcasmo] ≈ acidità, causticità, mordacità. ↓ ironia. ‖…
sarcasmo s. m. [dal lat. tardo sarcasmus, gr. σαρκασμός, der. di σαρκάζω «lacerare le carni» (da σάρξ σαρκός «carne»)]. – 1. Ironia amara e pungente, ispirata da animosità e quindi intesa a offendere e umiliare, che a volte può anche essere espressione di profonda amarezza rivolta, più che contro gli altri, contro sé stessi
Non è mia intenzione umiliare alcuno. Sicuri si tratti di sarcasmo il mio?
Ma sicuri? Ironia pungente si. Lo riconosco, sono delusa e amareggiata .
Pungente. Ci sta.
Risulto offensiva?? Se si…. OMG, shame on me!
Al solo pensiero mi metto in un angolo a punirmi.
Sintetica, io direi di me.
Vado dritta al punto senza fronzoli, senza giri di parole, senza ragionamenti, giustificazioni, senza diplomazia.
Ha ragione, sono secca.
Vi disturba tanto?
Il fatto è che se qualcuno non arriva dritto al punto e tergiversa, io lo porto li dove non osava andare… in secca (viva le parole e i loro significati molteplici).
Li porto in secca mentre vogliono navigare in mare aperto. Credo si sentano messi alle strette… come sei secca!
Si, lo sono. E lo sarò sempre più spesso.
Dimmi l’essenziale, solo ciò che è necessario.
Per favore. Ne ho assoluto bisogno. Altrimenti taci e sii presente.