
Lo stupore nei miei occhi è evidente ogni vota che vedo delle nuvole naturali.
Mi sembrano un regalo.
Lo stupore nei miei occhi è evidente ogni vota che vedo delle nuvole naturali.
Mi sembrano un regalo.
Fermarsi al limitare del bosco in un momento in cui le folate di vento sono ritmiche quanto le onde del mare ha un sapore di eternità, di vissuti compenetrati.
Una carezza , un abbraccio e poi il silenzio.
E il sole che arriva al cuore di ogni emozione.
Il mare è ovunque quando è parte della tua essenza.
Nostalgia marina
Sentire la salsedine sulla pelle abbronzata.
Avere le lacrime salate quanto il mare.
Fare il morto a galla mentre piove.
E tenere la bocca aperta per sentire la dolcezza della pioggia.
Cercare le barche sul filo dell’orizzonte.
Osservare quanto tempo ci mettono ad attraversare il mio campo visivo.
Stupirsi della presenza delle libellule.
Restare immobile per ore per condividere con i granchi uno scoglio e l’alba.
Tenere tra le dita le alghe .
Lasciarsi accarezzare dal vento.
Post muto con Memento Mori
Due sfere, una ben nota, la luna e una senza spiegazione certa a in basso a destra, un Orbs?
Ah saperlo!
La foto è stata scattata senza cura alle tre del mattino. Ho cercato di fermare un istante fatto di banalità e di complessità insieme , per legare ad esso il ricordo delle emozioni inaspettate derivanti di un sogno appena concluso.
Sarei andata in montagna a guardare la notte fino all’alba ma mi sono lasciata fermare dall’essere sola. Ancora una volta, mi sono frenata..ho perso. Argh!
Ogni nuvola è unica. Mi piace pensarmi nuvola. Sento spesso freddo e i miei pensieri cristallizzati mutano forma al vento. Vorrei essere pioggia e così sciogliermi precipitando in mare per unirmi al sale. Essere salsedine poi su uno scoglio della Sicilia a guardare altre nuvole che vanno verso i loro desideri.
Era il 24 marzo 2016.
Ho camminato molto quel giorno. Mi piace sentirmi una turista nella mia città. Cammino e osservo. Sguardi meravigliati e sguardi disattenti sotto lo stesso cielo.
C’era un cielo inquieto in quel primo pomeriggio di marzo e molti passi si fecero veloci in pochi istanti.
Io, lo ricordo bene, ero felice che arrivasse il temporale; amo quell’energia dirompente che si prepara a dare il meglio di sé.
Il temporale è una promessa di cambiamento. E io mi fido delle nuvole.
Al mattino il mio sguardo segue il volo dei rondoni.
Un rondone curioso quanto Jonathan Livingston vola sopra di me di tanto in tanto.
Io resto immobile e aspetto che si abituino alla mia presenza.
Così è la verità
un lampo che squarcia la notte
Così è l’amicizia
un lampo che Illumina la strada
Così dovrebbe essere l’amore
un lampo che sorprende con la sua energia
e squarcia la notte mostrando la strada
(forse Yves Klein ha visto il suo blu in una notte come questa)
L.