Un ricordo di Tea

Una bimba di circa tre anni guardò seriamente la sua mamma negli occhi e disse “dimmi, io stavo nella pancia di Lalla vero?”

Io e sua mamma ci guardammo molto sorprese. Continuo ad emozionarmi ogni volta che ci penso.

Ora ha 30 anni è madre due volte . Auguri a tutte le mamme in questa festa della mamma 2022 .

Sintesi di una storia di tenerezza.

Mandorle fresche

Nel mio mondo la parola mandorla ha diversi significati . È affascinante e presente come simbolo in almeno due modi di cui non dirò nulla adesso.

Queste mandorle sono un frutto delizioso che amo in modo speciale. Secondo l’allergologo non devo mangiarle ma io non so abbandonarle.

Ero una bimba e avevo molto compiti familiari. Uno dei compiti che definirei zen è rompere le mandorle fresche o secche seduta sullo scalino del ballatoio che porta alla cantina su un cubo di marmo bianco e con un piccolo martello.

Ricordo tante mandorle e le mie piccole mani muoversi in un movimento ritmico preciso.

Amo quella bimba paziente e meditativa.

Ricordo

Zibibbo

È uno dei pochi ricordi di mio padre. Feci un viaggio in Sicilia con lui. Avevo 12 anni, credo. Era un viaggio di lavoro. Mi chiese di aiutarlo a scegliere dei vini da portare a casa. Bellissima quella cantina con botti grandi, un odore intenso di vinacce misto alle muffe. Tra tutti mi rimase impresso lo zibibbo. Ho amato il nome e il profumo. Più che assaggiarli, io i vini li annusai tutti e lo zibibbo fece breccia nel mio cuore. Il suo profumo mi fa sentire bene. Portammo a casa lo zibibbo e mi sentii importante. Avevo scelto io e la mia scelta era stata apprezzata. Che evento straordinario!

Si vive di piccole cose! Ora lo Zibibbo lo bevo e mi fa sentire a casa. Una casa che è dentro di me, ovunque vada.

10 ottobre

Buon compleanno.

I miei ricordi si sovrappongono uno all’altro. Sono blu e a tratti un po’ sbiaditi. Le nostre sensibilità troppo prudenti e quella connessione metafisica mai approfondita hanno creato uno spazio inviolabile dentro di me. Nulla è pari a quell’emozione. Ovunque io sia, il sentir pronunciare questa data apre d’incanto la mia stanza segreta. Sono lì adesso e queste sono le pareti che ho pensato per te. Auguri Ghiu!

Ricordo

Era il 24 marzo 2016.
Ho camminato molto quel giorno. Mi piace sentirmi una turista nella mia città. Cammino e osservo. Sguardi meravigliati e sguardi disattenti sotto lo stesso cielo.
C’era un cielo inquieto in quel primo pomeriggio di marzo e molti passi si fecero veloci in pochi istanti.
Io, lo ricordo bene, ero felice che arrivasse il temporale; amo quell’energia dirompente che si prepara a dare il meglio di sé.
Il temporale è una promessa di cambiamento. E io mi fido delle nuvole.

Una foto tra tante

Capita di imbattersi in una foto per caso e di desiderare di guardarla a lungo. Non so esattamente perché mi abbia colpito tanto. Forse perché amo il vento tra i capelli o perché ho molti ricordi legati alle motociclette. Forse mi sono immedesimata in questa tensione che si percepisce bene nella postura di quest’uomo. Tende verso la vittoria e sembra molto concentrato. I sanpietrini raccontano che si tratta di una gara svolta a Roma o dintorni. Non smetto di guardarla. Chissà chi lo stava aspettando all’arrivo. Chissà quanta emozione ha provato. Era lungo o breve il percorso? Quanta strada hanno fatto insieme? Quanta aria hanno tagliato insieme?

Chi è questo giovane?

Resto con le mie domande che non avranno risposte, chiudo gli occhi e sento il vento sulla pelle, il rumore del motore e il sole che mi invita a seguirlo. Canto, canto sempre e solo mentre vado in moto. E sono felice. Ecco il potere delle immagini.

E la luna bussó

scatti fatti senza cura.

Per sfuggire ai pensieri del passato ho alzato gli occhi al cielo e l’ho vista, lei spettatrice involontaria di ansie umane, di passi incerti e di emozioni scadute: la luna.

Ho camminato velocemente per stancare il corpo tanto da aver bisogno di spostare l’attenzione dalla mente al respiro, ai muscoli, al calore del sole. Dal passato al presente si passa camminando, un passo dopo l’altro, tra turisti stanchi, carichi di bellezza.

Non voglio pensare a ciò che è stato. Voglio solo un futuro prossimo e un presente. Uno spicchio di tempo minimo, minimalista e monocromo come la luna.

Sguardi-8

Nisida è un’isola e nessuno lo sa.

Bennato canta sotto il mio sguardo che si satura di ricordi in un secondo. Resto presente. Oggi ho nuotato. Anche il nuotare mi ha saturato di ricordi. È una giornata proustiana.La sua voce è nelle notti insonni di adolescente profumate di salsedine e di alghe. È in una pizzeria affollata e lui è, a due coperti da me, taciturno.Ogni favola è un gioco ed è vera soltanto a metà. Ogni cosa ha un suo prezzo e nessuno sa quanto costa la mia libertà.Lui non canta la mia preferita ma non importa,io sono coi ricordi a Napoli e sono tutto ciò che ho voluto dimenticare. Io non so parlare d’amore, ma so che quando tu mi stringi le mani forte vorrei che il tempo si fermasse intorno a noi. Una settimana un giorno. Sensazioni che affollano la mente, sensazioni dolci, fatte di parole, baci, fatte di suoni. Bennato Edoardo, mi confondo e lo chiamo Eugenio. Un lapsus. Eugenio ah ecco…altri ricordi. Torno presente ed è tutta colpa di Peter Pan. È la colonna sonora di un vecchio film che vedi quando fuori piove e non hai genio di pazziare. Ecco il telecomando sintonizzo sull’oggi e Nisida resterà un’isola nonostante pochi sappiano della sua esistenza.

Ercolano

Civ. 13 del decumano massimo : l’ingresso alla Casa del Salone Nero.

SAMSUNG DIGIMAX A503

Un incontro fortuito e fortunoso mi ha riportato alla memoria la mia visita ad Ercolano.

Ho trovato in rete questo sito fantastico per saperne di più. Ecco il link http://www.ercolano.unina.it/ercolano.php?admin=visitatore.

Sto facendo una passeggiata virtuale piacevole ed arricchente.

La foto è mia, fatta con una compattina e senza esperienza. Poco importa.

Conta la mia attrazione  per quel legno che ha resistito alla disperazione ed si è fatto testimonianza.

Solitamente scelgo l’oblio come antidoto alla sofferenza ,ma è una scelta fallimentare. A distanza di tanto tempo la sofferenza resta e non so più perchè. Occorre un cambiamento.

Un incontro , una foto, una serie di pensieri e una nuova consapevolezza.minerva

Mi affiderò a ….Minerva

Minerva: figlia di Giove e di Metide., era la divinità vergine dei guerrieri, della poesia, della medicina, della saggezza, del commercio, delle arti, nonché inventrice della musica.

Copio  da http://www.romanoimpero.com/2011/09/preghiere-pagane.html questa preghiera a Minerva:preghieraaminerva