
Non oso identificarlo. E tu?
Che ti sembra?
Non oso identificarlo. E tu?
Che ti sembra?
Un lavoro di grande soddisfazione non privo di imperfezioni. Ma quanto mi piace?
Avevo fatto uno schizzo della mia idea, poi Emanuela, un’artista di vetrate lo ha perfezionato e realizzato.
Il fai da te è ciò che mi rende felice.
Lo sguardo si muove lentamente come fosse una carezza da destra a sinistra e poi indietro fino al centro per poi scendere ammaliato dalle sfumature più chiare. Prosegue tornando verso l’alto per allargarsi e confondersi con la foschia che si sta dissolvendo. Lo sguardo danza a dispetto della immobilità a cui sono costretta.
25 aprile. Festa della Liberazione. Sempre.
Nessuno può dire… Tana, libera tutti! Non è un gioco o forse si.
Sarà una borsa a secchiello più o meno. Imperfetta nella decorazione. Il mio ricamare a mano libera è impreciso e impulsivo. Non so programmare e seguire i programmi. Non amo la precisione. Devo farmene una ragione e farla diventare il mio tratto distintivo. Mi piace improvvisare. Anche in cucina. Le ripetizioni e l’esattezza non mi corrispondono. Me ne sono fatta un cruccio per tanto tempo. Ma ora basta. Sono imprecisa e improvviso con piacere. E non so ancora quanti buchi farò per inserire i lacci in questa borsa. Così è… Così sarà. E sorrido. Domani deciderò. Forse.
Quei due alberi stanno lì nel mezzo del fragore delle cascate a godere del sole. Affaticati viandanti li possono osservare dall’alto e poi dal basso senza poterli toccare. Hanno catturato la mia attenzione quasi più del fico che sta poco più su.
Avrei voluto nascondermi tra i suoi rami a godere del fresco che arriva dalla grotta di Nettuno lì sulla sinistra.
Ho incontrato figure scolpite dal tempo scoprendo di potermi innamorare molte volte in un’ora
Ho visto forme morbide addomesticate dall’acqua
e un imprevedibile pezzo d’arte degno di un museo d’arte contemporanea
Il giardino impossibile.
Ero al ParcoVilla Gregoriana di Tivoli ieri e questo è parte di ciò che visto. In rete troverete facilmente foto più descrittive e accurate delle mie e vi invito a cercarle.
È un percorso straordinario gestito dal FAI.
Torno presto, è una promessa.
Queste ultime piogge ci regalano la possibilità di ascoltare scrosci fragorosi. Allora sento il bisogno di andare a godere del canto dell’acqua prima che l’estate arrivi ad asciugare tutto, comprese le nostre ossa.
Sta per piovere ancora e io sorrido pensando alla passeggiata che farò domani.